Durante ogni visita clinica, anche quella che si esegue prima di somministrare un vaccino, è nostra abitudine controllare la bocca dei nostri pazienti.
A volte si osserva una lieve deposizione di tartaro facilmente asportabile con il cane o il gatto sveglio, se tranquillo, con degli appositi strumenti dentistici.
Altre volte, quando la situazione è più grave, è necessario eseguire una detartrasi in anestesia generale, che talvolta, ove necessario, è accompagnata dall'estrazione di alcuni denti.
L'intervento all'apparenza può sembrare demolitivo, ma i benefici che apporta al cane sono impagabili. Il dolore dentale spesso diventa cronico, l'animale impara a conviverci, ma quando la causa di questo dolore viene risolta, l'animale "rinasce". Quando il paziente viene controllato dopo 1 o 2 giorni dalla chirurgia, infatti, il proprietario riferisce sempre il medesimo commento "lo vedo più felice"! Contrariamente a quello che si può pensare, il cane e il gatto a cui sono estratti alcuni (o molti!) denti riesce ad alimentarsi assolutamente senza difficoltà!
Va sottolineato infine che, quando è presente una parodontopatia, il problema non si limita alle gengive e all'osso sottostante. Purtroppo i batteri presenti possono migrare in altri distretti come i reni, le ossa (lunghe e corte) e le valvole cardiache, causando problemi ben più complicati della malattia parodontale.
Denti estratti dalla bocca di un cane
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